Banca Generali, Gian Maria Mossa: “Oggi ci troviamo in una nuova fase in cui possiamo diventare unici, grazie a una piattaforma data driven, AI based e con un modello di servizio che va anche oltre confine e che valorizza i nostri clienti imprenditori con l’operazione Intermonte”.
Gian Maria Mossa: Banca Generali tra risultati record e nuovi traguardi
Dove è arrivata e soprattutto dove sta andando Banca Generali? È stato l’AD Gian Maria Mossa a tracciare in questi anni la direzione che ha portato l’Istituto a chiudere il 2024 con “il miglior bilancio della nostra storia” e il superamento di tutti i target prefissati al termine di un “percorso triennale che ha saputo superare molteplici criticità”. E ora, in attesa del lancio del nuovo piano “che presenteremo all’inizio dell’estate”, si guarda verso una nuova fase di crescita “in cui possiamo diventare unici, grazie a una piattaforma data driven, AI based e con un modello di servizio che va anche oltre confine e che valorizza i nostri clienti imprenditori con l’operazione Intermonte”. Insomma, una vera e propria “AI private e investment bank” che, se da una parte mette a disposizione del consulente finanziario la tecnologia dell’AI per l’operatività e l’iper-personalizzazione, dall’altra intende fornire ai clienti nuove opportunità di servizio in logica protezione e supporto alle imprese. La vision alla base resta molto chiara: “Quella di essere la prima banca private per valore del servizio, innovazione e sostenibilità”. E se oggi Banca Generali può permettersi di prefigurare target sempre più ambiziosi, come spiega efficacemente anche un articolo pubblicato su “BlueRating” lo scorso 18 marzo, è merito soprattutto delle “scelte strategiche forti fatte in passato”. Lo dicono i numeri: circa undici anni fa, quando prese il via il percorso di Gian Maria Mossa all’interno dell’istituto, Banca Generali aveva intorno a 25 miliardi di masse e il titolo viaggiava a 17 euro. Oggi, invece, hanno già superato il tetto dei 100 miliardi (103 miliardi), con un grado di diversificazione unica sul mercato, mentre lo scorso anno il titolo è stato uno dei migliori con un balzo di oltre il 50% in termini di ritorno totale (dividendo incluso) arrivando alla soglia dei 5,8 miliardi di capitalizzazione per quasi 50 euro. “Oltre 20 anni fa abbiamo deciso di diventare banca rete, puntando tutto sulla qualità delle persone e sulla relazione con i clienti; la costruzione di una rete forte, di grande qualità e comunione di valori ci ha permesso poi, oltre dieci anni fa, di investire per essere un interlocutore di riferimento nel mondo del private banking facendo leva su servizi di wealth management, tecnologia e partnership con i migliori operatori di mercato. Così siamo diventati una banca-rete diversa, in grado di competere con i player tradizionali appartenenti ai grandi gruppi bancari”, ha spiegato in merito l’AD.
Gian Maria Mossa: per Banca Generali si apre una nuova fase di crescita
“Siamo allo stesso tempo una growth e value company, che riesce a combinare uno sviluppo a doppia cifra con il ritorno per i nostri shareholders”: le parole di Gian Maria Mossa sottolineano efficacemente il lavoro di questi anni, che ha portato Banca Generali a posizionarsi nella classifica dei player di mercato per la clientela private al terzo posto (dieci anni fa era al sedicesimo) dietro ai primi due conglomerati italiani, differenziandosi però per l’attenzione su come fare crescere la professionalità e i portafogli dei consulenti finanziari. Puntare sulle persone è stato fondamentale per raggiungere questi numeri e si continua su questa linea investendo in nuovi ingressi, formazione e nello sviluppo della rete: “Investiamo sia sui profili senior per ampliare l’offerta, sia sempre di più su giovani talenti”. Il target è duplice: “Under 40 con buone esperienze e giovani under 30 da affiancare ai profili più senior che trovano così il giusto supporto per le crescenti complessità del loro business, guadagnando così tempo e spazio per concentrarsi sullo sviluppo e cura dei clienti”. E nella nuova fase si spinge l’acceleratore sull’innovazione, come dice già anche la partnership sottoscritta nelle scorse settimane con Microsoft Italia: “L’Intelligenza Artificiale sarà un pilastro importante. Vediamo grandi potenzialità a diversi livelli, nel dialogo, segmentazione e valorizzazione del servizio, fino alla gestione interna e nella relazione banca-cliente-banker”. L’ottica è continuare a essere protagonista nel guidare l’evoluzione del private banking anche nei prossimi anni: un ruolo conseguito anche per effetto delle operazioni e dei progetti di rilievo strategico a livello internazionale che sono stati realizzati con successo. Tra questi, l’inaugurazione di BG Suisse la scorsa primavera o l’implementazione di BG International Advisory, servizio innovativo che consente ai clienti italiani con risparmi oltreconfine di poter comodamente gestirli col proprio banker da casa, così da avere maggiore controllo, trasparenza e timing nelle scelte di asset allocation. Senza dimenticare lntermonte: un’operazione che “spalanca grandi opportunità per i nostri banker e per i loro clienti imprenditori”. Basti pensare “alle sfide legate alla competitività e al mercato dei capitali e al contributo della ricerca e delle competenze che si delineano”, ha spiegato Gian Maria Mossa: “Il nostro Paese ha bisogno di player forti che lavorino per valorizzare le imprese e rafforzare il mercato dei capitali anche con percorsi di quotazione. Ma il deal apre anche nuove opportunità nell’ambito della negoziazione, con focus su derivati per protezione e soluzioni strutturate, oltre ovviamente all’advisory sui portafogli con focus piccole e medie imprese”.
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