Alessandro Benetton: “In 21 Invest sappiamo di avere avuto successo quando lasciamo un’impresa e l’ecosistema in cui è immersa meglio di come li abbiamo trovati”.
Alessandro Benetton: l’impegno di 21 Invest “nel far crescere le aziende in cui investiamo”
Il Presidente di 21 Invest Alessandro Benetton, a seguito dell’annuncio dell’acquisizione di Omega Pharma lo scorso gennaio, ne aveva parlato come di “un nuovo capitolo nella storia del nostro gruppo di investimento”. Parole che rilette oggi acquisiscono ulteriore valore anche alla luce delle operazioni concluse di recente dalle altre realtà del settore sanitario-farmaceutico su cui 21 Invest ha deciso di puntare (Sifi Farmaceutica, PLG, Landanger e Synerlab) a riprova del “nostro impegno nel far crescere le aziende in cui investiamo, trovando soluzioni innovative e di ampio respiro per continuare a supportarne il percorso di crescita”, come ha sottolineato in diverse occasioni il Presidente Alessandro Benetton.
Alessandro Benetton: numeri e modus operandi di 21 Invest
21 Invest, nata nel 1992 su iniziativa di Alessandro Benetton che tuttora ne è alla guida, “in oltre 30 anni di attività ha raccolto e gestito 13 fondi in tre Paesi per un totale di oltre 2,5 miliardi di capitali, provenienti da investitori istituzionali italiani ed esteri, tra cui grandi fondi pensione, gruppi bancari e assicurativi”. Lo si legge nell’articolo in cui il “Corriere della Sera” riporta la notizia della nuova partecipazione di maggioranza (65%) di 21 Invest nel capitale di Omega Pharma. “Si calcola che negli ultimi dieci anni le aziende entrate nel portafoglio di 21 Invest abbiano registrato un aumento del fatturato del 70%, generando opportunità di lavoro per 6mila nuovi dipendenti”, prosegue l’articolo. Alla base la vision che Alessandro Benetton ha impresso al Gruppo: “In 21 Invest sappiamo di avere avuto successo quando lasciamo un’impresa e l’ecosistema in cui è immersa meglio di come li abbiamo trovati. Per riuscirci è necessario adottare una prospettiva di medio-lungo termine, che permette sì di sostenere l’azienda nel diventare più competitiva e resiliente, oltre che un luogo in cui sia piacevole lavorare, ma anche di renderla sostenibile e di favorire ricadute positive su tutto l’ambiente circostante: il tessuto imprenditoriale, il territorio, la comunità locale”.
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