Gianni Lettieri: “Fare impresa in Italia? Bisogna superare i gap tra territori”

Il Presidente di Atitech Gianni Lettieri è intervenuto durante “Agenda Sud 2030” per parlare del futuro economico del Sud Italia. L’imprenditore ha delineato ciò che serve per trasformare il Paese in un hub di eccellenza globale, mettendo in luce criticità e potenzialità del sistema industriale italiano e invitando a un cambiamento radicale.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: “Italia assente in molti tavoli importanti, necessario cambio di passo”

Per navigare le acque turbolente dell’economia e rispondere alle sfide della competitività globale, l’Italia necessita più che mai di una vision industriale chiara e incentrata su innovazione e sostenibilità, e, soprattutto, di lungo respiro. A sostenerlo è l’imprenditore Gianni Lettieri, intervenuto di recente ad “Agenda Sud 2030 - Dove l’Europa incontra il Mediterraneo”, un importante forum di discussione tenutosi presso le Gallerie d’Italia a Napoli il 5 e 6 aprile scorsi. Promosso dalla Fondazione Merita in partnership con Cassa Depositi e Prestiti e con l’ospitalità di Intesa Sanpaolo, l’evento ha rappresentato un’occasione significativa per esplorare le prospettive di sviluppo del Sud Italia nel contesto europeo e mediterraneo. Secondo Gianni Lettieri, che dal 2009 è alla guida della MRO Atitech, l’Italia ha sofferto per l’assenza di una strategia coerente che proteggesse e valorizzasse le sue filiere produttive. Una mancanza di visione ha lasciato il Paese indietro in settori chiave come l’aerospazio e l’automotive. Il manager ha portato l’esempio del consorzio Airbus, con l’Italia fuori dai giochi, così come in altre operazioni di rilievo europeo e internazionale. 

Gianni Lettieri: le proposte per un tessuto industriale competitivo

Nonostante la mancanza di strategia, l’Italia può ancora vantare eccellenze riconosciute a livello mondiale. Tuttavia, ha ribadito Gianni Lettieri, per sfruttare appieno queste potenzialità è necessario un cambiamento radicale nell’approccio alla politica industriale. In particolare, secondo il Presidente di Atitech, è fondamentale concentrarsi sulla creazione di condizioni favorevoli per le imprese e l’innovazione, come testimoniato dalle basse posizioni dell’Italia nelle classifiche internazionali relative alla facilità di fare impresa. E sebbene gli incentivi statali siano uno strumento efficace, si tratta comunque di misure temporanee che hanno scarso effetto sulle lacune infrastrutturali. Il vero gap da recuperare, ha concluso, è quello territoriale: la competizione oggi non è più tra singole aziende, ma tra interi territori. Per questo motivo, l’appello dell’imprenditore è di investire in un tessuto industriale solido e in un ambiente che favorisca la crescita e l’innovazione.

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