Strategie di delayering: Pietro Labriola presenta il piano di TIM

A seguito della pubblicazione dei dati preconsuntivi relativi al 2023, TIM ha recentemente tenuto un incontro con gli analisti per discutere i risultati e i progressi del Gruppo. Il CEO Pietro Labriola ha fornito una prospettiva chiara sul futuro dell’azienda, focalizzandosi in particolare sul prossimo scorporo di Netco: “Siamo a un punto di svolta, si tratta dell’ultimo appuntamento di TIM per come la conosciamo”.

Pietro Labriola, AD di Tim

Pietro Labriola: TIM al punto di svolta con scorporo di Netco

TIM si trova a un punto di svolta, ha dichiarato Pietro Labriola delineando il futuro dopo la vendita della rete e sottolineando che le attività italiane stanno intraprendendo una crescita strutturale significativa. Ha confermato inoltre che ServiceCo domestic è ben posizionata per continuare su questa traiettoria positiva. La roadmap aziendale comprende l’annuncio del piano industriale 2024-26 e della guidance. Una delle questioni principali riguarda le tempistiche per lo scorporo di Netco. Pietro Labriola ha rassicurato gli investitori, ribadendo la convinzione del mercato nella strategia aziendale di delayering e affermando che non sono previsti ostacoli significativi da parte dell’Antitrust europea. Il CEO ha quindi espresso fiducia nella chiusura tempestiva e di successo dell’operazione, prevedendo un closing tra giugno e luglio.

Pietro Labriola: strategie e crescita finanziaria di TIM

Per quanto riguarda invece il contesto europeo delle telecomunicazioni, Pietro Labriola ha evidenziato come il white paper dell’Unione Europea possa rappresentare un passo nella giusta direzione. Ha citato esempi di altri mercati, come gli Stati Uniti e il Brasile, dove la presenza di tre operatori ha dimostrato di essere sostenibile. Questo potrebbe indicare una direzione per il mercato europeo, anche per TIM che si prepara a un nuovo ruolo dopo il completamento dell’operazione con Netco. Passando ai dati finanziari del 2023, i ricavi del Gruppo sono aumentati del 3,1% fino a raggiungere i 16,3 miliardi di euro. L’EBITDA organico è cresciuto del 5,7%, mentre l’EBITDA after lease ha registrato un aumento del 6,1% rispetto all’anno precedente. I capex complessivi di TIM si attestano a 4 miliardi di euro, con la maggior parte degli investimenti concentrati nella rete fissa.

Commenti