Stefano Venier: l’intervento dell’Amministratore Delegato di Snam all’evento “A&F Live 40 anni”, che si è tenuto lo scorso 4 marzo all’Università Bocconi di Milano.
Stefano Venier: nessuna competizione tra elettroni e molecole, convivranno in un nuovo mix energetico
L’AD di Snam Stefano Venier, intervistato lo scorso 4 marzo nell’ambito dell’evento promosso in occasione del quarantennale dell’inserto economico “Affari&Finanza”, ha affrontato diverse tematiche legate al presente e al futuro dell’energia. “In tutte le transizioni energetiche precedenti a quella attuale si è aggiunto un combustibile a quelli presenti, che si affermava per ragioni o di costo o di semplicità e andava a soddisfare domanda aggiuntiva: oggi abbiamo l’ambizione di fare una transizione nella metà del tempo di quelle precedenti, con una massiccia sostituzione delle fonti precedenti ed è una grandissima sfida”, ha spiegato l’AD di Snam sottolineando l’importanza di adottare un approccio pragmatico nel rispondere alla necessità di superare il dualismo tra fonti rinnovabili e gas. “Le due voci continueranno a convivere perché ci sono processi industriali che non sono elettrificabili: ogni Paese deve trovare equilibrio nel giusto mix”, ha evidenziato Stefano Venier.
L’AD di Snam Stefano Venier: “Le infrastrutture un asset strategico per la transizione energetica”
Per l’AD Stefano Venier, come ha ribadito nel corso del suo intervento, sarà la neutralità tecnologica a giocare un ruolo fondamentale nell’ottica di arrivare a disporre di energia decarbonizzata a un costo accessibile. “Fortunatamente ci stiamo affrancando da un certo dogmatismo e ci stiamo rendendo conto che non possiamo privarci di alcuna freccia del nostro arco”: nessuna soluzione dominante quindi, nessun silver bullet, ma “una domanda di energia che anche al 2050 sarà sostenuta per metà da molecole e per metà da elettroni”. Tante soluzioni interconnesse tra di loro: “In Snam lavoriamo alle clean tech per la produzione di molecole verdi, anche ricorrendo a processi e materie prime nuove (per esempio per ottenere l’idrogeno anche da scarti di materia e non solo dall’acqua), passando per soluzioni di stoccaggio di lungo periodo”. In quest’ottica “chiaramente non c’è transizione se non ci sono infrastrutture di trasporto”, ha ricordato Stefano Venier: “Se vogliamo ottimizzare i costi ed essere competitivi dobbiamo lavorare con un approccio che io chiamo di 'light infrastructure', ad esempio attraverso il repurposing possiamo accogliere molecole decarbonizzate che supportino concretamente il processo di transizione”. È in questa direzione che guarda il Piano Strategico 2023-2027 di Snam, con investimenti nelle infrastrutture volti alla flessibilità di un sistema energetico multimolecola e paneuropeo, facendo leva su innovazione (anche trasformativa) e sostenibilità per centrare transizione e decarbonizzazione.
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