Le previsioni di Gianpietro Benedetti (Gruppo Danieli) sull’industria manifatturiera

Ai microfoni del programma radiofonico “A volo radente”, il Presidente di Gruppo Danieli e dal 2022 Presidente di Confindustria Udine, Gianpietro Benedetti, ha ipotizzato quale possa essere il futuro dell’industria friulana a partire dalle recenti dinamiche geopolitiche e dalle sfide che caratterizzano attualmente il settore in Italia.

Gianpietro Benedetti

Gianpietro Benedetti: il peso della guerra in Medio Oriente e dell’inflazione

Abbassare il tasso di inflazione sarà, secondo Gianpietro Benedetti, l’obiettivo principale del 2024. Il fatto che non accenni a diminuire comporta crediti e interessi ancora alti. La diretta conseguenza, ha spiegato il Presidente di Confindustria Udine, è “un raffreddamento dell’economia. In particolare il settore manufatturiero”. A risentirne di meno è invece il comparto dei servizi e delle attività legate al digitale, che potrebbero addirittura registrare un aumento. Per molti, ulteriore motivo di preoccupazione è dato dal conflitto in Medio Oriente. Dopo quanto accaduto con la guerra tra Russia e Ucraina si temono ripercussioni sull’industria. “Al momento – come evidenziato da Gianpietro Benedetti – la situazione in Medio Oriente influisce, a mio parere, ancora poco sul nostro sistema produttivo. Tuttavia appare più tesa, e questo dipende dalle posizioni che prenderanno i vari Paesi, in particolare l’Iran”. È il blocco causato dall’attacco alle navi nel Mar Rosso, per il Presidente di Gruppo Danieli, ad incidere negativamente sui mercati, dal momento in cui “sta rallentando i commerci mondiali e rischia di raddoppiare il prezzo di trasporto delle merci provenienti dall’Asia”.

Gianpietro Benedetti: la mancanza di forza lavoro, una nota dolente

Spostando l’attenzione sulla situazione in Italia, il Presidente di Confindustria Udine ha fatto luce su un problema che da anni affligge l’industria manifatturiera: la mancanza di forza lavoro. Una carenza che ha radici anche culturali. Gianpietro Benedetti sostiene infatti che negli ultimi 30 anni il settore sia stato “sottovalutato”, o addirittura degradato”, e oggi si fa difficoltà a percepire quanto sia in realtà importante per il PIL. Ecco perché crede che la politica dovrebbe “agire concretamente per dare maggiore importanza al settore”. In Friuli, un grande contributo in tal senso è dato dall’Istituto Tecnico Malignani, il quale “aiuta moltissimo nel bilanciare questo fenomeno”, anche se servirebbe “più orientamento da parte di famiglie e scuola per sviluppare competenze e talenti dei nostri giovani”. Gianpietro Benedetti non può che constatare che gli sforzi del MITS siano purtroppo ancora insufficienti. “Gli allievi sono ancora pochi, 285: nei prossimi tre anni cercheremo di triplicare i numeri, rivolgendoci anche all’estero”, ha ammesso. Intanto, Gruppo Danieli è al lavoro per realizzare una nuova sede dell’Istituto: “L’obiettivo è concludere alla fine di quest’anno. Il laboratorio, molto sofisticato, sarà inaugurato per gli inizi del 2025: la consegna di macchine e nuovi strumenti digitali richiede tempi lunghi”.

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