Nascere da una famiglia di grande successo imprenditoriale può essere una fortuna, ma anche un peso. Lo sa bene Alessandro Benetton, che è riuscito a trovare la sua traiettoria e la sua identità dopo continui tentativi e diversi fallimenti. In un’intervista rilasciata a PoretCast, il podcast di Giacomo Poretti, l’imprenditore ha condiviso la sua esperienza e parlato delle persone che lo hanno aiutato a diventare quello che è oggi.
Da giovane scapestrato a imprenditore di successo: il percorso di Alessandro Benetton
Cosa spinge una persona a diventare imprenditore? Quali sono le motivazioni, le difficoltà, le soddisfazioni? Queste sono alcune delle domande che Giacomo Poretti ha posto ad Alessandro Benetton, ospite della sua trasmissione PoretCast. L’imprenditore ha ripercorso le tappe della sua vita professionale, dagli anni della formazione fino alla decisione di intraprendere un cammino alternativo a quello familiare. Studente “scapestrato” di provincia, una famiglia agiata, interessi normali come i motorini, le ragazze, il divertimento del sabato sera. Una fidanzata particolarmente intelligente e un professore di filosofia che gli cambia la prospettiva gli incontri che hanno influenzato la sua giovinezza: “Quella di essere un imprenditore è una natura che si è espressa quando ho capito che volevo intraprendere delle cose. La vera motivazione? Trovare una mia identità. Venivo da una famiglia di grande successo imprenditoriale e fondamentalmente avevo dentro di me questo problema di voler capire se ero veramente in grado, se ero veramente meritevole. Il tutto si è espresso nella volontà di avere un disegno proprio, una traiettoria”. Una traiettoria che inizia negli Stati Uniti, ad Harvard, dove Alessandro Benetton decide di conseguire un Master in Economia dopo una breve parentesi in Goldman Sachs (il primo italiano a fare il suo ingresso nella banca d’affari). Qui conosce Michael Porter: “Un professore che era spesso messo in discussione perché non pubblicava articoli e quella era un'unità di misura del successo. In realtà stava facendo una cosa unica per quel tempo, ossia raccogliere una serie di dati per dimostrare dei nuovi teoremi. Le sue ricerche mi hanno appassionato molto, perché avevo capito che si trattava di un sistema in grado di trovare correlazioni tra settori diversi”. Nel frattempo i Benetton diversificano nel settore degli articoli sportivi, e al suo rientro in Italia il giovane Alessandro si mette alla prova in questa avventura forte anche delle conoscenze apprese ad Harvard. Tuttavia, alla sua proposta di adeguare il settore ai cambiamenti della grande distribuzione, così come accaduto con quello alimentare, il management appare ritroso e il padre Luciano lo invita a cambiare strada. Nasce così l’idea di dedicarsi al private equity e di fondare quella che oggi è 21 Invest.
Alessandro Benetton: giovani e valore condiviso la ricetta per il futuro
Tra i temi affrontati nel podcast condotto da Giacomo Poretti anche quello dei giovani e del mondo del lavoro. Un ambiente che Alessandro Benetton conosce particolarmente bene considerato il suo impegno nel finanziare start-up innovative: “Sono incredibili le idee che hanno questi ragazzi. Sono molto fiducioso, Io penso veramente, non è un luogo comune. È vero, tanti subito dopo il Covid-19 hanno scelto di lasciare il posto di lavoro, mettendo in forte discussione quello che alla nostra generazione piace tanto, il posto sicuro. Ma è anche vero che spesso è il mondo dei grandi che non riesce a stimolare i giovani o a intercettare le loro vere motivazioni. Forse perché hanno anche qualche rotondità in più che è mancata alle generazioni precedenti, vogliono vedere in senso più olistico la propria vita, che non è solo il lavoro ma è fatta anche di tanti altri aspetti”. Un approccio che sembra quasi riflettere uno degli ultimi teoremi di Michael Porter, Shared Value, ossia valore condiviso: “Porter afferma che tra 30 anni non esisteranno più società che non rispondono alle esigenze del consumatore a 360°. Comunità locali, benessere delle minoranze, rispetto della cultura, dei luoghi e della natura. Quando fai un investimento o prendi una decisione come azienda devi assicurarti che tutti ne trarranno benefici, dalla comunità ai dipendenti fino a fornitori e clienti. E quindi il parametro finanziario è solo uno degli elementi. L'unico sistema per soddisfare i bisogni di tutti è mobilitare i grandi numeri e i grandi numeri vengono dal mondo dell'economia. E sono profondamente convinto – ha concluso Alessandro Benetton – che l’economia debba essere indirizzata verso questa strada”.
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