Luigi Ferraris: “Con gli investimenti del Gruppo FS creiamo occupazione e crescita”

L’Alta velocità è il futuro delle infrastrutture ferroviarie in Italia e in Europa. Lo ha affermato Luigi Ferraris, AD del Gruppo FS, al Meeting di Rimini, dove ha presentato il piano decennale che prevede investimenti per 125 miliardi di euro. Il manager ha anche illustrato gli effetti economici degli investimenti su PIL e occupazione, e i progetti per collegare le principali capitali europee con i treni Frecciarossa.

L'Amministratore Delegato del Gruppo FS, Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: il piano del Gruppo FS per l’Alta velocità in Italia e in Europa

Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS, ha presentato all’ultimo Meeting di Rimini il piano decennale per lo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie in Italia e in Europa. Si tratta di un progetto ambizioso, che prevede investimenti per 125 miliardi di euro, di cui 25 miliardi provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), e altre fonti di finanziamento pubblico. L’obiettivo primario è potenziare la rete ad Alta velocità, considerata dal Gruppo e dal suo AD come il futuro dell’infrastruttura ferroviaria europea. Attualmente solo Italia, Spagna e Francia possono contare su una rete AV integrata, con la Germania che invece si prepara ad investire ingenti risorse per colmare il gap. Ampliarla a livello europeo consentirebbe di collegare le principali capitali e Gruppo FS intende guidare questa evoluzione. Non a caso il piano prevede sia alcuni progetti per collegare l’Italia con altri Paesi europei, come ad esempio il Frecciarossa Milano-Monaco, che nuovi collegamenti nei Paesi d’Oltralpe come Parigi-Barcellona e Barcellona-Madrid.

L’impatto economico e sociale: il punto di Luigi Ferraris

Gruppo FS non ha solo una visione strategica per le infrastrutture ferroviarie, ma anche una consapevolezza degli effetti economici e sociali delle risorse messe in campo con il piano decennale. Nel suo intervento a Rimini, Luigi Ferraris ha infatti illustrato gli impatti positivi degli investimenti su PIL e occupazione, sia diretti che indiretti. Con 4.000 cantieri aperti da Nord a Sud e un valore complessivo di 50 miliardi di euro, gli interventi delle controllate Rfi (Rete ferroviaria italiana) e Anas (Azienda nazionale autonoma delle strade) incidono infatti per il 2% sul prodotto interno lordo italiano. Opere che coinvolgono, secondo i dati del Gruppo FS, tra i 200mila e i 300mila addetti ai lavori.

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