Nello studio condotto in collaborazione tra Iren e Ambrosetti emergono quali sia la situazione dell’Italia in relazione alle materie critiche. Nell’intervista, Luca Dal Fabbro ha esposto i risultati dello studio e proposto alcune soluzioni per evitare di ricadere in una crisi simile a quella scaturita l’anno scorso.
Luca Dal Fabbro: l’Italia dipende dalla Cina per le materie critiche, investire negli impianti di recupero
L’anno scorso ci ha dimostrato quanto sia pericoloso dipendere da un altro Paese per l’approvvigionamento di materie prime fondamentali. Dallo studio condotto da Iren e Ambrosetti viene fuori che l’Italia è un grosso importatore di materie critiche importanti come il platino, l’oro e il rame. “Tutte materie che noi oggi importiamo dall’estero per più del 95%”, ha precisato Luca Dal Fabbro nell’intervista rilasciata nell’ambito del forum “The European House Ambrosetti”. Si tratta di materiali che sono essenziali per le industrie strategiche del Paese, dato che sono impiegati nei settori più disparati. La grande criticità, come emerso dallo studio, risiede nel fatto che “la maggior parte di queste materie vengono in realtà prodotte, raffinate ed estratte da un unico Paese”: la Cina. La proposta è dunque quella di verificare dove potersi approvvigionare in maniera alternativa. “Abbiamo scoperto – ha evidenziato il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro – che con un investimento di circa mezzo miliardo di euro e una decina di impianti in tutto il Paese, noi potremmo recuperare dal 20 al 30% minimo delle materie critiche che servono più all’Italia”.
Luca Dal Fabbro: Iren si candida a diventare il leader nel recupero delle materie critiche
“Iren si è candidata e si candida per essere il leader nel recupero di queste materie critiche”, ha dichiarato Luca Dal Fabbro. Poi ha sottolineato: “Abbiamo già un impianto a Volpiano, a Torino, che recupera gli schermi LED e le materie critiche. Stiamo autorizzando un progetto e un impianto avveniristico ad Arezzo che usa la idrometallurgia per recuperare queste materie critiche. Oggi noi siamo il leader nel recupero di queste materie critiche in Italia e vogliamo crescere”. Lo studio condotto è quindi servito per comprendere meglio dove crescere e su quali materiali focalizzare il recupero. “A noi viene bene perché essendo una multiutility che si occupa di energia ma anche del recupero e valorizzazione dei rifiuti, dell’acqua e del gas, noi abbiamo un vantaggio competitivo”, ha proseguito il Presidente di Iren. Oggi, in Italia più del 90% delle materie critiche viene gettato in discarica. Telefonini, impianti elettrotecnici ed elettronici, schermi, LED, iPad: tutti materiali ritenuti un rifiuto ma che in realtà rappresentano una ricchezza. “Occorre ripensare al nostro modello industriale con un’ottica più rigenerativa, di recupero”, ha concluso infine Luca Dal Fabbro.
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