Tommaso Putin: dare maggiore impulso alle aziende attive nel settore della ristorazione e allargarne la base associativa. Questi gli obiettivi di ANIR (Associazione Nazionale delle Imprese della Ristorazione Collettiva) presentati dal Vicepresidente in una recente intervista.
ANIR: intervista al Vicepresidente Tommaso Putin
ANIR, Associazione Nazionale delle Imprese della Ristorazione Collettiva, nasce con lo scopo di
“promuovere, rappresentare e tutelare gli interessi legittimi e di carattere generale delle imprese del settore ed associate”. Per
Tommaso Putin, Vicepresidente di
Serenissima Ristorazione confermato di recente anche alla Vicepresidenza di ANIR, è un obiettivo di rilievo perseguito nel contesto di
“anni particolarmente intensi da quando è nata ANIR anche perché l’associazione è stata costituita proprio nel bel mezzo della pandemia”. Ricordando le numerose iniziative portate a compimento,
Tommaso Putin ne ha rimarcato la
“particolare importanza per questo settore, uno dei più danneggiati dalla pandemia: basti pensare al fondo di più di 100 milioni di euro che si è riusciti a ottenere per dare ristoro alle imprese della ristorazione collettiva”.
Maggiore rappresentatività per il comparto: la vision di Tommaso Putin
Diversi anche gli elementi di criticità attraversati nel corso degli ultimi anni: tra tutti,
“la guerra e l’impennata inflazionistica”, ha sottolineato
Tommaso Putin. In ottica di sviluppo e rilancio è necessario guardare al futuro della ristorazione con anni
“densi di sfide molto importanti: basti pensare al nuovo contratto collettivo, la problematica legata al nuovo codice degli appalti e il fatto di dare maggior riconoscimento al settore, che oggi conta più di 110.000 lavoratori”. In prospettiva è quindi fondamentale allargare la base associativa: a tal proposito,
Tommaso Putin ha osservato come
“in passato il settore abbia avuto scarsa rappresentatività: con la nuova Presidenza di Piacenti e anche dei nuovi Vicepresidenti, il nostro obiettivo è proprio quello di dare maggiore impulso e di allargare anche la base associativa al maggior numero di imprese”.
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