Stefano Venier: il futuro dell’energia secondo Snam, l’intervista di “Repubblica”

La vision di Snam sul futuro dell’energia nell’intervista di “Repubblica” all’AD e Stefano Venier: “Non c'è sostenibilità senza sicurezza energetica. Per arrivarci occorrono diversificazione delle fonti e infrastrutture adeguate in un contesto di innovazione tecnologica”.

 Stefano Venier, Amministratore Delegato di Snam

Stefano Venier: il gas accompagnerà le rinnovabili per avere energia programmabile

Per l’AD di Snam Stefano Venier il futuro dell’energia è nelle “nuove tecnologie dell’idrogeno e della cattura della CO2”. Lo spiega in un’intervista a “Repubblica” pubblicata lo scorso 30 luglio: al centro le sfide epocali che il mondo deve affrontare oggi, la questione climatica e il contrasto all’inquinamento. L’invito dell’AD è ad “abbandonare il prima possibile il carbone, il combustibile più inquinante” e ad accelerare nella transizione energetica. Per riuscirci è necessario “avere la stessa competitività di costi e di qualità” ma occorre anche “energia che è possibile programmare e che non sia intermittente”. In questo a giocare un ruolo fondamentale è il gas che “accompagnerà le rinnovabili per avere energia programmabile”. Importante poi, osserva Stefano Venier nell’intervista, è “trovare modelli di sostenibilità per tutti i Paesi, soprattutto per chi consuma più idrocarburi”. È anche attraverso un uso più consapevole delle risorse che si porta avanti la decarbonizzazione: “Voglio ricordare che l'Overshoot Day, il giorno in cui si consumano tutte le risorse della terra che è possibile rigenerare, cade sempre prima. Un elemento sul quale negli ultimi due anni abbiamo perso un po' di attenzione. L’obiettivo della carbon neutrality dovrebbe essere raggiunto al 2050 e nel 2060 per Cina e India. Ma non sarà un percorso lineare”. L’AD di Snam su “Repubblica” pone l’attenzione anche sul valore della "affordability" del sistema: “Non c'è sostenibilità senza sicurezza energetica. Per arrivarci occorrono diversificazione delle fonti e infrastrutture adeguate in un contesto di innovazione tecnologica”.

Stefano Venier: il futuro appartiene alle nuove tecnologie dell’idrogeno e della cattura della CO2

Nell’intervista a Stefano Venier, AD di Snam, emerge chiaramente la rilevanza della sfida che abbiamo davanti: “Compiere una transizione nella metà del tempo di quella precedente, in un ambito economico più complesso e coinvolgendo il doppio della popolazione”. Tuttavia “al momento i nuovi vettori energetici non sono ancora competitivi: la transizione è quasi interamente spinta dalle scelte politiche e non da fattori economici. E gli ostacoli sono sempre in agguato”. Un quadro complesso in cui si inseriscono le nuove tecnologie dell’idrogeno e della cattura della CO2: “Mai come in questo momento, per agire nella direzione della decarbonizzazione bisogna essere agnostici dal punto di vista tecnologico. L’idrogeno è una opzione, su cui si sta puntando molto, soprattutto in Europa, Usa e Middle Fast. E penso che vada perseguita”. In merito l’AD si sofferma anche sulla necessità di “infrastrutture per il trasporto adeguate, adattate alle caratteristiche di ogni singolo Paese, a seconda se c'è grande disponibilità di rinnovabili oppure se vengono realizzate dove c'è grande domanda di gas”. E in questo l’Italia, come è avvenuto con il suo riposizionamento nel mercato del gas, può essere un hub nel Mediterraneo per il passaggio in Europa dell’idrogeno che verrà prodotto dalle rinnovabili nel Nord Africa: “È uno dei cinque corridoi strategici Ue che vedono il coinvolgimento di vari operatori e di cui noi facciano parte. Ed è il corridoio che ha potenzialmente i costi di trasporto inferiori grazie al recupero delle infrastrutture esistenti”, evidenzia Stefano Venier. L’Italia ha le capacità tecniche e le strutture giuste per diventare un leader europeo nella sfida della transizione.

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