Gianni Lettieri: “Per crescere bisogna investire al Sud. Fiumicino? Step verso polo unico”

Su “DAC Informa” colloquio con il Presidente di Atitech Gianni Lettieri: “Con Alitalia Maintenance raddoppiata la capacità. Nel Paese c’è poca attenzione nei confronti delle attività produttive”.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: le prospettive di Atitech nel post Fiumicino

Dopo il “grandissimo passo avanti” compiuto con l’acquisizione del complesso di Fiumicino, Atitech è sempre più vicina a raggiungere l’obiettivo di dotare il Paese di un polo nazionale unico delle manutenzioni aeronautiche, ma il settore, nonostante i dati esaltanti dei distretti del Mezzogiorno sull’export che vedono un recupero del 43,8% rispetto all’emergenza Covid-19, si trova a fare i conti con l’ormai atavica mancanza di visione industriale che colpisce il Paese e in particolare il Sud. A parlarne in un’intervista rilasciata a “DAC Informa” è Gianni Lettieri, dal 2009 alla guida di quella che oggi è la più grande MRO indipendente del mercato EMEA. “Il Mezzogiorno ha una capacità di crescita enorme e sostanziale che potrebbe risolvere il problema della crescita duratura di cui il nostro Paese ha bisogno – ha detto il Presidente di Atitech –. La crisi pandemica ha colpito tutta l’Italia, ma è il Sud la parte che, nei momenti di difficoltà, reagisce meglio. La fase critica della pandemia lo ha confermato: nel Mezzogiorno siamo abituati a rispondere alle criticità, quindi abbiamo reagito meglio. Ecco perché si dovrebbe investire di più sul Sud”. L’operazione conclusa da Atitech lo scorso autunno ne è un esempio: “Rilevando Alitalia Maintenance siamo passati da 700 a 1.500 dipendenti, abbiamo raddoppiato la capacità e in più siamo entrati in un settore, quello della manutenzione di linea, che non seguivamo – ha spiegato Gianni Lettieri –. Il prossimo passo è intervenire su motori e componenti, come faceva prima Alitalia, in un lasso di tempo che si estende da tre a cinque anni”.

Gianni Lettieri: colmare gap Nord-Sud la chiave per far crescere il Paese

Quella che manca, per il Patron di Atitech, è l’attenzione da parte dello Stato nei confronti delle attività produttive, una visione industriale che valorizzi il settore alla pari di Paesi come Francia, Germania e Stati Uniti. “Durante la pandemia Atitech non ha ricevuto un euro in ristori – ha ricordato Gianni Lettieri –, nonostante questo, in post-pandemia noi siamo cresciuti più degli altri. Ciò sta a significare che l’Italia e le sue industrie sono gli assi portanti che garantiscono al nostro di essere ‘il Paese dei miracoli’”. Anche il Pnrr rischia di diventare l’ennesima occasione sprecata. Poco è stato detto e fatto sul gap del Mezzogiorno, per l’imprenditore la vera criticità da risolvere: “Probabilmente al Sud sono state sprecate tante risorse ma rammento che la prima cassa del Mezzogiorno fece delle cose straordinarie 60 anni fa. Immaginiamo quindi quali risultati si sarebbero raggiunti impegnando tutta la dotazione del Pnnr per gli investimenti nel Mezzogiorno. Perché risolvere in maniera definitiva il problema del “divide” che separa il Sud dal Nord significa una sola cosa – conclude Gianni Lettierifar crescere il Paese intero”.

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