Banca Generali: gli investimenti sostenibili ESG dimostrano maggiore resilienza rispetto al mercato, è necessario però focalizzarsi sul gap comunicativo tra le imprese e la Tassonomia UE.
Banca Generali: investimenti sostenibili ESG e Tassonomia Europea nel primo report O-Fire
“Grande responsabilità e coordinamento” per accelerare e rendere possibile la transizione sostenibile: è quanto evidenzia il Vice Direttore Generale di Banca Generali, Andrea Ragaini, intervenuto il 29 novembre presso l’Università di Milano Bicocca per la presentazione del primo rapporto annuale di O-Fire, Osservatorio sulla Finanza d’Impatto e sue Ricadute Economiche promosso da Banca Generali, AIFI e l’Università di Milano Bicocca. Documento che, nell’analisi dei dati relativi al settore, ha posto in luce un forte disallineamento tra i dati ESG forniti dall’industria europea e i parametri indicati dalla Tassonomia UE, classificazione introdotta nel 2020 per individuare le attività economiche eco-sostenibili e accelerarne la transizione sostenibile. Allo stesso tempo, dal report emerge una maggiore resilienza degli investimenti sostenibili ESG rispetto al mercato, così come una correlazione tra le performance ambientali e finanziarie delle imprese, in particolar modo quelle attive in ambito energetico.
Banca Generali: report O-Fire sugli investimenti sostenibili ESG, “una linea importante su cui riflettere”
Nel dettaglio, esaminando diverse fonti tra cui Morningstar, Bloomberg e Ocse, il report ha rilevato afflussi netti per gli investimenti sostenibili ESG pari a 23 miliardi di dollari nel terzo trimestre 2022, 35 nel trimestre precedente e circa 80 nel primo. Una differenza marcata rispetto agli investimenti convenzionali (fondi del mercato generalizzato), che hanno registrato deflussi pari a circa 280 miliardi nel secondo trimestre e 200 miliardi nel terzo. Per gli investimenti sostenibili ESG, dunque, una maggiore resilienza nei confronti della crisi economica in atto. Tornando sul punto del gap comunicativo tra imprese e Tassonomia UE, il Vice Direttore Generale di Banca Generali ha sottolineato come siano necessari oggi “grande responsabilità e coordinamento da parte delle istituzioni per incanalare nella corretta direzione gli sforzi delle imprese nella transizione sostenibile”. In seguito a una prima fase di “forte crescita delle sensibilità ambientali e dell’offerta di investimenti ESG”, ha aggiunto, “serve ora focalizzarsi sulla definizione delle best practices e indirizzare in modo ancora più costruttivo questo percorso virtuoso”. L’impegno a riguardo è notevole e “la collaborazione dei partner dell’Osservatorio testimonia la determinazione in tal senso”. Da parte di Banca Generali, infine, un ringraziamento per “l’Università Statale Bicocca e tutte le persone coinvolte nel progetto per lo straordinario e meticoloso lavoro di analisi, che traccia una linea importante su cui riflettere per le sfide future dell’industria degli investimenti sostenibili”.
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