Claudio Descalzi: “In questo momento bisogna pensare al breve termine, all’emergenza energetica ma parallelamente bisogna investire in tutto quello che sarà il futuro del sistema energetico globale”
Claudio Descalzi: investire in tutto quello che sarà il futuro del sistema energetico globale
La crisi energetica in corso è “un’emergenza grave e globale”: l’AD di Eni Claudio Descalzi, parlando lo scorso 14 settembre all’evento “MilanoParigiCapitali” organizzato da Class Editori, auspica “ovviamente che sia limitata nel tempo”. Ma anche da questa situazione si può imparare qualcosa: “Non possiamo smettere di utilizzare e investire le risorse che il mondo sta utilizzando, soprattutto parlo di gas e petrolio”. Nella vision dell’AD di Eni quanto sta avvenendo fa emergere la necessità di “un periodo di transizione perché se pensassimo di smettere ora la situazione diventerebbe molto molto tesa per tutti da un punto di vista industriale”. Bisogna quindi lavorare in una doppia direzione: garantire la sicurezza energetica e al contempo accelerare nel percorso di transizione a cui si guarda da tempo. Essenziale però è farlo “in modo tale che non ci siano difficoltà o limiti nell’uso delle tecnologie” e quindi impiegando “il più ampio spettro tecnologico”: allo stesso tempo, ha spiegato Claudio Descalzi, è necessario lavorare a “una transizione che decarbonizzi quello che, in questo momento, viene utilizzato dall'industria e che sono appunto gli idrocarburi” facendo in modo che si arrivi a un sistema bilanciato. Eni lo sa da tempo, come dicono gli investimenti negli ultimi anni sempre più ingenti destinati allo sviluppo di nuove tecnologie: “II nostro obiettivo è quello di realizzare prodotti che siano verdi, blu e bio. In questo momento bisogna pensare al breve termine, all’emergenza energetica ma parallelamente bisogna investire in tutto quello che sarà il futuro del sistema energetico globale”.
Claudio Descalzi: sicurezza energetica, l’impegno di Eni nelle parole dell’AD
L’altra sfida cui urge rispondere, alla luce degli ultimi stravolgimenti a livello geopolitico, è garantire la sicurezza energetica: come ha ricordato Claudio Descalzi, Eni si è prontamente attivata avviando insieme al Governo una campagna italiana di approvvigionamento di gas in vista del prossimo inverno che è “sempre stata positiva”. Basti pensare che “nell’ultima settimana la domanda in Italia è stata di 150 milioni di metri cubi al giorno rispetto a un approvvigionamento di 200 milioni di mc”. È grazie a questa differenza, osserva l’AD, che “siamo riusciti a riempire gli stoccaggi: abbiamo lavorato in strettissimo coordinamento del Governo, mettendo a fattor comune le produzioni, gli investimenti e le riserve di Eni nei diversi Paesi in cui opera”. Claudio Descalzi ha quindi ripercorso quanto realizzato in questi mesi: “Abbiamo iniziato con quelli più vicini, collegati attraverso i gasdotti, come l’Algeria che ha già raddoppiato le forniture di gas all'Italia. In futuro arriverà anche il contributo di Egitto, Nigeria, Angola e Congo. Si tratta di un'azione che deve continuare nel tempo e che non va fermata, anche e soprattutto perché c'è molta competizione sull'approvvigionato. Chiaramente un punto essenziale è quello di aumentare la capacità di rigassificazione interna ed è una cosa che nel 2023 dovremo avere a disposizione”. La strada insomma è tracciata ma non basta: fondamentale secondo Claudio Descalzi per migliorare ancora il flusso di gas è disporre di una maggiore capacità di rigassificazione ma servono investimenti: “La situazione migliorerà nel tempo. Tutta l’Europa ha bisogno di gas e di diversificare le fonti di approvvigionamento. Se l'inverno sarà mediamente come gli inverni passati e quindi senza punte di freddo eccessivo, fra gli stoccaggi che sono pieni al 90% e i nuovi flussi di produzione, potremo riuscire a farcela”.
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