Per affrancarsi dal gas russo è necessario velocizzare i processi autorizzativi degli impianti green. Lo ha ribadito Stefano Donnarumma al recente convegno sul tema promosso dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro
Rinnovabili, Stefano Donnarumma: "A fine agosto richieste di connessione pari a 280GW"
Ad oggi fonti rinnovabili come eolico e fotovoltaico rappresentano per l'Italia la principale alternativa alla dipendenza del gas russo. Non ha dubbi Stefano Donnarumma: per superare la crisi e diventare competitivo sotto il profilo energetico, il Paese deve accelerare il più possibile verso la transizione. Lo scorso 24 settembre l'Amministratore Delegato di Terna è stato ospite del convegno "Tecnologia e innovazione per una transizione energetica. Il contributo dei Cavalieri del Lavoro", promosso dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro per discutere di energia, sostenibilità e misure da attuare nel prossimo futuro. Intervistato a latere dell'evento, Stefano Donnarumma ha dichiarato: "La vera alternativa al gas russo sono le fonti rinnovabili. A fine agosto le richieste di connessione alla rete di Terna sono pari a 280GW, circa 4 volte gli obiettivi che l'Italia si è data al 2030. I 70 GW di gap sulle rinnovabili, previsti dal piano europeo Fit for 55, porterebbero a un risparmio di oltre 26 miliardi di metri cubi di gas, valore sostanzialmente pari alle quantità che il nostro Paese ha importato dalla Russia negli ultimi dodici mesi".
Stefano Donnarumma: "Costo energia solare in calo, accelerare autorizzazioni"
Per contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, nonché dei target del Green Deal a livello europeo, il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma investirà oltre 18 miliardi di euro nei prossimi dieci anni. Per l'AD e DG di Terna è "fondamentale accelerare il più possibile i processi di autorizzazione degli impianti eolici e fotovoltaici, considerato anche che il costo effettivo dell'energia prodotta ad esempio da un impianto solare è di circa 5 volte più basso del valore registrato nei primi sei mesi dal Pun". Gli ingenti investimenti messi in campo dal gestore della rete elettrica con l'obiettivo di abilitare la transizione italiana avranno un impatto positivo sia a livello economico che occupazionale, ha aggiunto Stefano Donnarumma: "Un recente studio ha evidenziato come, nel loro complesso, tutti gli investimenti previsti in Italia per raggiungere gli obiettivi al 2030 potranno avere un impatto sul Pil pari a circa 500 miliardi di euro".
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