La discontinuità apre a momenti di grande opportunità: l'incontro di Alessandro Benetton con i giovani del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Padova.
Alessandro Benetton: ognuno di noi è quello che fa quando gli capita quel che non si aspetta
La traiettoria. La strada che porta a noi stessi. Quella linea che chiama a sé occhi e neuroni, chiudendo fuori tutto il resto. È stato Alessandro Benetton a invitare i giovani studenti del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Padova a riflettere sull'importanza di riuscire a individuare nella propria esistenza non un percorso qualsiasi ma la traiettoria. È quello che racconta nella sua autobiografia, non a caso intitolata proprio "La Traiettoria", uscita nelle scorse settimane. "A volte ci dimentichiamo come eravamo noi quando ci cercavamo, perché a volte bisogna perdersi per ritrovarsi", ha sottolineato Alessandro Benetton: "Ognuno di noi è quello che fa quando gli capita quel che non si aspetta". Tra i diversi messaggi lanciati nel corso dell'incontro anche quello sul valore della discontinuità, che "apre a momenti di grande opportunità". Ribadendo poi la necessità di una maggiore comprensione dal mondo degli adulti, ai giovani presenti nell'Aula Magna "A. Lepschy" ha ricordato come non bisogna dimenticare "che le grandi cose, le cose importanti, vengono fatte spesso da persone sotto i 30 anni".
Alessandro Benetton: 21 Invest, la forza di un'intuizione vincente
Voler essere qualcosa in più di un Benetton, voler essere prima di tutto Alessandro gli ha dato la spinta per costruire il proprio percorso e fare qualcosa di suo. "Quando sono tornato in Italia, dopo il Master ad Harvard e il mio tirocinio in Goldman Sachs ho detto che non volevo lavorare nell'azienda di famiglia, avevo 25 anni", ha spiegato Alessandro Benetton. Era il 1992 quando diede vita a 21 Investimenti: "Parlavo di un mondo che non esisteva: il primo fondo di private equity in Italia. Potrei sbagliarmi, mi dicevo, ma questa cosa va verificata. E vorrei dire anche questo ai giovani, quando si ha quell'età che avevo io quando ho iniziato, ero poco credibile, mi mancava l'esperienza. Ma avevo avuto una intuizione. Come le tante intuizioni che aveva avuto mio padre e i miei zii e anche loro non avevano tutte le risposte". Tanti gli aneddoti ricordati da Alessandro Benetton: dalla grande esperienza in Formula Uno con il team vincente di Benetton e Michael Schumacher ai successi di 21Invest. Nel mezzo una sola costante: il coraggio, quello che serve per infrangere le regole in una vita privilegiata, cercando non una via qualsiasi, ma la propria.
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