"Eni sta compiendo da fine 2014 un percorso globale, avendo sentito il bisogno di trovare alternative al crollo dei prezzi di petrolio e gas, alternative che abbiamo ricercato in tecnologie e prodotti con minore contenuto di CO2": l'AD di Eni Claudio Descalzi interviene alla presentazione a Roma del World Energy Outlook 2021.
Claudio Descalzi: impossibile pensare a una transizione energetica senza norme
La lotta ai cambiamenti climatici è un percorso "molto difficile" che richiede "sacrifici": intorno c'è sempre più attenzione ma non basta. Secondo l'AD Claudio Descalzi serve maggior impegno: basti pensare solamente che "il mondo non sta applicando una carbon tax e il carbon pricing è solo europeo, perché noi facciamo le cose sul serio". L'AD di Eni lo ha sottolineato lo scorso 2 dicembre intervenendo all'evento organizzato a Roma da Eni per la presentazione del World Energy Outlook 2021 dell'Agenzia internazionale dell'energia (Iea). Erano presenti anche il Direttore Esecutivo dell'Agenzia internazionale per l'Energia Fatih Birol, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani. Non si può pensare a una transizione energetica senza norme: "Se non possiamo chiedere ai Paesi africani di tassare le loro emissioni", pari comunque ad appena il 2% del totale globale, "chiediamo a Usa, Cina, India e Russia di avere un carbon pricing come il nostro perché è fondamentale per un commercio equilibrato". Nel suo intervento l'AD Claudio Descalzi ha spiegato infatti che diversamente "l'Europa avrà un'energia molto più cara pagando la carbon tax" e converrà importare dai Paesi extra-Ue dove i prezzi saranno molto più bassi. È un aspetto fondamentale che tuttavia non è stato approfondito nel corso della Cop26 di Glasgow: "Si sono fatte cose bellissime ma senza fare i conti con chi deve investire materialmente, addestrare il personale, creare profitto". Necessario quindi colmare questo 'ponte' altrimenti "ci sarà sempre distanza fra le parole e i fatti".
Claudio Descalzi: il percorso verso il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050
"La necessità di una collaborazione tra tutte le parti istituzionali, i Paesi, le normative, tra chi crea le tecnologie ma anche con chi investe su queste ultime" è il Take Away del World Energy Outlook 2021: lo ha ricordato nel suo intervento l'AD Claudio Descalzi spiegando come la transizione energetica sia "di fatto una transizione tecnologica" e quindi "l'unico modo per decarbonizzare e combattere i prezzi del gas e dell'elettricità attuale è utilizzare delle tecnologie che possano sostituire i vettori presenti che devono incominciare a cambiare". Eni lo ha intuito da tempo: dal 2014 infatti la ricerca di innovazioni tecnologiche improntate sugli obiettivi di sostenibilità ne permea le attività. Lo dicono oggi le bioraffinerie, i progetti avviati nell'ambito della chimica verde e della cattura della CO2 per tutto quello che è hard to abate ma anche le nuove tecnologie che sfruttano il moto ondoso perché "le tecnologie del futuro non le trovi nel presente". Il lavoro impegnativo sul fronte Ricerca e Sviluppo, come ricordato dall'AD Claudio Descalzi, ha portato all'implementazione di tecnologie proprietarie che "permettono di andare al di là dell'elettrificazione", anche perché "dobbiamo dare il tempo alle rinnovabili di crescere". Erano 150 i ricercatori quando Eni ha deciso di intraprendere questo percorso: oggi sono più di 1.200, impegnati nei sette centri di ricerca dove "abbiamo cominciato a sperimentare le tecnologie del futuro". In particolare Eni per quanto riguarda la transizione energetica ha individuato "alternative al petrolio e al gas nelle tecnologie per raggiungere i clienti con prodotti con meno CO2": su molte di queste il time to market è di tre anni e mezzo-quattro. E oggi il Gruppo viaggia tra bioraffinerie, rinnovabili e biogas: "Negli ultimi due anni questo ci ha permesso di prendere impegni precisi per arrivare alla neutralità carbonica nel 2050".
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