Racquet Club di Adriano Panatta, l’intervista ad Alessandro Benetton

Intervistato dal "Corriere delle Alpi", Alessandro Benetton ha espresso fiducia nelle nuove generazioni e nella loro voglia di immaginare un futuro fatto di sport e vita sociale.

Alessandro Benetton

Lo sport per guardare il mondo da un angolo diverso: il messaggio di Alessandro Benetton

Puntare sull'attività sportiva come aggregante nelle comunità e, in particolare, nelle generazioni più giovani. È il massaggio lanciato da Alessandro Benetton ai microfoni del "Corriere delle Alpi", a margine dell'inaugurazione del Racquet Club di Adriano Panatta, un'area di 2 ettari a pochi minuti dal centro di Treviso e nata da una grande passione per lo sport. "È molto importante lo stare assieme, è un elemento essenziale così come l'attività fisica", ha dichiarato Alessandro Benetton nell'intervista, aggiungendo come il movimento porti con sé "un'occasione per la mente, per essere più liberi e per guardare il mondo da un angolo diverso, così da trovare le correlazioni che ognuno deve cercare tra i vari aspetti della vita". L'imprenditore ha inoltre evidenziato come, in una realtà composta oggi da sempre maggiori sfaccettature, "i giovani corrono il rischio di trovarsi spaesati, soprattutto perché son venuti meno alcuni degli elementi fondamentali negli ultimi periodi". L'auspicio è dunque affinché luoghi come quello inaugurato a Treviso rappresentino "un'occasione per ritrovare questa energia, anche per i giovani".

Alessandro Benetton: c'è voglia di porsi domande, è il punto di partenza

Ai microfoni del "Corriere delle Alpi", Alessandro Benetton ha poi sottolineato l'importanza di manifestare interesse e vicinanza verso le nuove generazioni, per cercare di comprendere "i vari aspetti che hanno in più rispetto alle generazioni precedenti, così come quelli che hanno in meno: io sono fiducioso di questi ragazzi". Giovani che, come raccontato nell'intervista, l'imprenditore ha avuto modo di frequentare e conoscere meglio anche grazie ai mezzi forniti dalla tecnologia e dal digitale. "Vedo che c'è voglia di immaginarsi un futuro fatto dello stare assieme, un futuro di consapevolezza, non solo ambientale", ha evidenziato: un messaggio di fiducia, pertanto, nel riscontrare nei giovani la voglia di porsi domande e riflettere sulla realtà odierna: "Non sono sicuro che siano completamente attrezzati per darsi tante risposte", ha commentato Alessandro Benetton in conclusione, "ma si pongono le domande e il punto di partenza è sempre quello".

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