“Il fatto che le persone vengono prima, come visto a titolo esemplificativo a proposito dell’importanza sia della disponibilità di medici specialisti che dell’umanità delle cure, è un concetto da non dimenticare”: l’editoriale di Nicola Bedin per “Milano Finanza”.
Nicola Bedin a “Milano Finanza”: la pandemia e i suoi effetti impongono una forte discontinuità per le aziende
Prima le persone, anche nelle ristrutturazioni aziendali. In un editoriale pubblicato su “Milano Finanza” lo scorso 24 ottobre, Nicola Bedin invita a riflettere sulla centralità delle persone nel contesto professionale. Già alle prese “con uno scenario in rapida mutazione per via di fenomeni epocali come la rivoluzione digitale e la necessità di affrontare il cambiamento climatico”, le aziende si sono trovate davanti a una pandemia che impone loro “una forte discontinuità”. Facendo riferimento alla sua esperienza professionale in ambito sanitario, Nicola Bedin ha sottolineato come in questi mesi sia emerso il valore umano e non solo professionale di quanti si sono trovati in prima linea a combattere il Coronavirus. Medici, infermieri, tecnici e personale di supporto: “Donne e uomini che, con le loro attenzioni e i loro sorrisi (si, molto spesso sono anche riusciti a sorridere), le loro parole ed i loro gesti, hanno dato dignità e consolazione a chi si trovava da solo in quella situazione”.
Nicola Bedin: le persone al centro, un concetto che le aziende non devono dimenticare
“In reparto o in terapia intensiva, nell’era dominata dalle tecnologie, a fare la differenza sono state ancora le persone”, ha scritto Nicola Bedin nell’editoriale pubblicato da “Milano Finanza”. “Non mancano numerosi esempi di aziende che, nonostante le enormi difficoltà che stanno affrontando in questa fase, si sono riscoperte più flessibili, innovative, visionarie, rapide nel prendere decisioni e attente ai propri stakeholder, in particolare alle persone”: il fatto quindi che le persone vengano prima “come visto a titolo esemplificativo a proposito dell’importanza sia della disponibilità di medici specialisti che dell’umanità delle cure” è un concetto che non bisogna dimenticare “anche nelle dolorose ma inevitabili ristrutturazioni aziendali che molte imprese saranno costrette ad affrontare, specie quelle di piccole e medie dimensioni, a causa dei tellurici effetti della pandemia”. E anche in ambito sanitario, secondo Nicola Bedin, è importante riportare al centro le persone: “In Italia non solo ci sono pochi medici, ma una buona parte di quelli in attività ha mediamente un’età avanzata, non lontana dalla pensione”. È questo il risultato di “miopi politiche sanitarie del passato” su cui, in ottica di ripartenza, è fondamentale rimettere mano per una sanità sempre più efficiente.
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