La Strategy al 2050 rappresenta "un passo fondamentale" nel percorso di trasformazione di Eni. L'AD Claudio Descalzi: anche nei giorni dell'emergenza Coronavirus, Eni continua ad andare avanti "mantenendo come assoluta priorità la tutela delle nostre persone e delle comunità in cui operiamo".
Coronavirus, Eni rivede attività 2020-2021: considerazioni dell'AD Claudio Descalzi
Investimenti (capex) ridotti nel 2020 di circa 2 miliardi di euro, pari al 25% del totale previsto a budget e taglio della spesa operativa (opex) di circa 400 milioni. Per il 2021 si prevede invece una riduzione dei capex di circa 2,5 - 3 miliardi di euro, pari al 30-35% di quanto previsto a piano per lo stesso anno. Sono le misure prese da Eni per mitigare gli effetti del crollo del prezzo del petrolio, anche nell'ottica di limitare l'impatto della diffusione del coronavirus sull'economia mondiale. Interventi che, come sottolineato dall'AD
Claudio Descalzi, sono stati presi per
"difendere la solidità del nostro bilancio e del dividendo, preservando al contempo i più alti standard di sicurezza sul lavoro". In una nota diffusa dal Gruppo si specifica che i progetti interessati dagli interventi riguardano
"principalmente le attività upstream e in particolare quelle relative all'ottimizzazione della produzione e ai nuovi progetti di sviluppo il cui avvio era previsto a breve". Non appena si ripresenteranno le condizioni ottimali, e con essa il recupero della produzione correlata, l'attività potrà essere riavviata velocemente.
"Abbiamo attraversato altri momenti di crisi e siamo riusciti a trasformarli in occasioni per diventare sempre più efficienti. Lo faremo anche questa volta" ha evidenziato
Claudio Descalzi che, a riprova di quanto sostenuto, nei giorni scorsi ha acquistato 29.300 azioni della compagnia per un valore di circa 200.000 euro. Le misure adottate di recente da Eni, unitamente a quanto comunicato al mercato lo scorso 18 marzo (il ritiro del buyback per il 2020 e la revisione al ribasso delle previsioni sul prezzo del Brent) si traducono secondo le stime in una produzione per il 2020
"tra 1,8 e 1,84 milioni di barili di olio equivalente al giorno" e invariata per il 2021.
Eni, la Strategy al 2050 nella presentazione dell'AD Claudio Descalzi
"Credo molto nel percorso di trasformazione che stiamo seguendo e che continueremo a intraprendere, mantenendo come assoluta priorità la tutela delle nostre persone e delle comunità in cui operiamo" ha confermato l'AD
Claudio Descalzi che lo scorso 28 febbraio, oltre al Piano 2020-2023, ha presentato la Road Map al 2050. Per Eni è
"un passo fondamentale", come ha spiegato l'AD:
"Abbiamo disegnato l'evoluzione di Eni nei prossimi 30 anni, coniugando gli obiettivi di continuo sviluppo in un mercato dell'energia in forte evoluzione con una significativa riduzione dell'impronta carbonica del portafoglio". Economia circolare, decarbonizzazione, innovazione tecnologica le parole chiave. Eni prevede di arrivare al 2050 tagliando dell'80% le emissioni carboniche, mentre la produzione a gas
"costituirà circa l'85% della totale". Una strada che il Gruppo percorre da tempo, come ha spiegato l'AD in una intervista a "Repubblica":
"Alcune tecnologie, come le bioraffinerie o le lavorazioni per cui elimineremo l'olio di palma dal 2023, le stiamo sviluppando da anni. Proprio le mosse nella raffinazione - trasformeremo tutti i siti Eni che trattano idrocarburi in impianti di biogas, biocarburanti, metanolo, idrogeno, e i prodotti di scarto come le plastiche complesse - ci permetteranno di utilizzare le infrastrutture già esistenti, nostre e dei destinatari finali, penso alle automobili. Con risparmi immensi di costo". L'Eni del futuro sarà quindi ancor più sostenibile, come ribadito da
Claudio Descalzi:
"Sarà rinforzata nel suo ruolo di attore globale nel mondo dell'energia, arricchita da business quali le rinnovabili e l'economia circolare, oggi ai primi passi ma con uno sviluppo futuro di rilievo e altamente connesso ai business esistenti".