Alessandro Benetton: “Non preoccupatevi di essere invidiosi, ma preoccupatevi di trovare le giuste prospettive per voi stessi”.
Umanamente ci interessa tutti, professionalmente può trasformarsi nell'occasione per aspirare a obiettivi più alti: l'invidia, nell'esperienza di Alessandro Benetton, è vista come il motore per il cambiamento. L'imprenditore ne ha parlato sul suo canale Youtube.
Alessandro Benetton: l'invidia come stimolo per fare meglio
"Non preoccupatevi di essere invidiosi, ma preoccupatevi di trovare le giuste prospettive per voi stessi":
Alessandro Benetton si è rivolto così al suo pubblico durante un recente appuntamento con la video rubrica "#UnCaffèConAlessandro". I video, caricati su Youtube e poi condivisi anche dal "Corriere della Sera" sulle sue pagine online, puntano a riflettere su un argomento legato all'imprenditoria e all'attualità con una breve discussione di pochi minuti. Nell'intervento in questione, l'imprenditore si è dedicato al tema dell'invidia:
"Nella maggior parte dei casi è un sentimento negativo, ma è un'emozione che proviamo tutti nel corso della nostra vita, è umana". Come si può fare per trasformare questo sentimento in una crescita umana e professionale?
Alessandro Benetton è partito, come di consueto, dal proprio vissuto e dalla propria esperienza per trarne alcuni insegnamenti e utili consigli da dare ai fruitori. La prima regola è non nascondersi.
I consigli di Alessandro Benetton per trasformare l'invidia in nuovi successi
"L'invidia inespressa non potrà mai essere costruttiva e fonte di cambiamento", ha spiegato
Alessandro Benetton. È fondamentale parlare dei propri sentimenti e aspirazioni con la persona che è al centro della nostra invidia, per trasformarla in ammirazione costruttiva. L'imprenditore ha raccontato la sua esperienza personale ad Harvard, con Michael Porter.
"Era uno dei miei professori, economista di fama internazionale, accademico riconosciuto in tutto il mondo. Non ho paura di dire che lo invidiavo". Questa invidia però non l'ha fermato, non si è trasformata in qualcosa di negativo. L'imprenditore ha preferito conoscerlo, provare ad incrociare la sua strada, e ha così dato vita a un'esperienza professionale e di vita estremamente importante nel suo percorso.
"Diventò il mio mentore, una delle persone a cui mi sono ispirato e a cui continuo ad ispirarmi". La seconda regola spiegata da
Alessandro Benetton consiste nel trasformare l'invidia nel motore della competizione.
"L'invidia nasce dalla relazione con gli altri. Ci guardiamo intorno e ci domandiamo, perché loro ce l'hanno fatta e noi no?" La risposta è la chiave per raggiungere i nostri obiettivi, per trovare la motivazione e lavorare più duramente. Allora l'invidia "sarà la spinta per dare il massimo e arrivare dove non eravamo riusciti".