“Il nostro ruolo sarà ancora più cruciale”: così Luigi Ferraris, AD e DG di Terna, ha commentato in un’intervista rilasciata a “Il Sole 24 Ore” il piano che prevede l’investimento di 6 miliardi sulla rete italiana .
"C'è una forte attenzione sulla rete e questa consistente mole di investimenti è guidata dalla trasformazione in atto":
Luigi Ferraris, in un'intervista rilasciata a "Il Sole 24 Ore", illustra il piano e gli obiettivi futuri di Terna.
L'intervista a Luigi Ferraris: il piano di Terna
Irrobustire la rete elettrica con un investimento di 6 miliardi nei prossimi cinque anni: è questo il piano di
Terna, così come illustrato dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale
Luigi Ferraris in un'intervista a "Il Sole 24 Ore". L'Italia punta a raggiungere il 60% di produzione coperta da rinnovabili entro il 2030, candidandosi a "hub elettrico" dell'Europa, e proprio per questo motivo il manager è conscio che
"il nostro ruolo sarà ancora più cruciale". È importante che
Terna assicuri
"la piena integrazione delle fonti verdi garantendo, al tempo stesso, l'adeguatezza e la sicurezza del sistema". In un contesto come quello attuale, l'attenzione nei confronti della rete è preponderante: un impegno annuo di 1,2 miliardi di euro, con conseguenti 15mila posti di lavoro diretti e indiretti, è la testimonianza di un piano strutturato per far fronte alla trasformazione in atto.
Luigi Ferraris: i numeri di Terna
Analizzando i dati del primo semestre di
Terna, emerge un incremento sensibile nelle principali voci: crescono, infatti, i ricavi (+3,3%), l'EBITDA (+3,8%), l'utile netto di Gruppo (+1,8%) e, soprattutto, gli investimenti (+17,3%). Numeri che testimoniano di una società in grande salute, come sottolineato dallo stesso
Luigi Ferraris. I rischi all'orizzonte sono però molteplici e, proprio per questo motivo, il Gruppo ha individuato alcune linee di intervento:
"Rafforzare progressivamente l'impegno sulla rete e sulle interconnessioni con l'estero; disporre di strumenti che consentano a chi produce energia con le centrali termoelettriche e le rinnovabili di avere corretti segnali di prezzo nel lungo periodo; sviluppare ulteriore capacità di accumulo; investire in digitalizzazione perché dobbiamo passare dalla logica dei watt a quella dei byte". La velocità e l'esecuzione della rete diventano un elemento chiave in questo contesto e da qui nasce la scelta di
"investire su questo fronte 700 milioni dei 6,2 miliardi individuati dal piano".