Oil & Gas, i 50 CEO più influenti in Medio Oriente: Claudio Descalzi quinto in classifica

L'AD di Eni Claudio Descalzi è quinto nella lista dei 50 uomini più influenti dell'Oil & Gas in Medio Oriente: le motivazioni riportate da "Oil & Gas Middle East", rivista che cura la classifica.
Claudio Descalzi, AD Eni

Eni: Claudio Descalzi quinto CEO più influente in Medio Oriente

L'Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi è il quinto CEO al mondo più influente in Medio Oriente per il settore dell'upstream. Lo sancisce la classifica elaborata dalla rivista "Oil & Gas Middle East", che ha preso in considerazione "coloro che hanno dimostrato un comportamento di primo piano, impattando sul mercato regionale per l'anno in corso e per gli anni a venire". La parola chiave, come specifica la rivista, è "impatto". Non a caso la classifica, che negli anni scorsi si focalizzava sui 40 leader più influenti nel settore, da questo include le 50 personalità di maggior rilievo del 2019 nella regione mediorientale. Al primo posto Sultan Ahmed Al Jabed, CEO della compagnia petrolifera di Abu Dhabi ADNOC. Seguono Amin Nasser, CEO della Saudi Aramco (Arabia Saudita) e in terza posizione Khalid Al Falih, Presidente della società e Ministro dell'Energia dell'Arabia Saudita. Quarto è Bob Dudley, CEO della britannica British Petroleum (Bp) e unico occidentale a precedere Claudio Descalzi.

Claudio Descalzi: attività e progetti di Eni in Medio Oriente

Nello spiegare i criteri di elaborazione della classifica in cui Claudio Descalzi emerge come quinto CEO più influente del mondo in Medio Oriente, la rivista '"Oil & Gas Middle East" precisa come una solida performance finanziaria non sia l'unico fattore considerato: "I nostri Power 50 sono leader del settore che cambiano le regole del gioco e che spingono i confini e influenzano la natura del settore petrolifero e del gas. Il mondo sta cambiando e così anche l'industria energetica". In particolare, in riferimento al posizionamento di Claudio Descalzi la rivista riconosce l'impegno di Eni per il territorio citando "le grandi scoperte nel Mediterraneo" e "le concessioni firmate con il Bahrain, Emirati e Oman", oltre alla recente "acquisizione del 20% in Adnoc refining".